Capsule di caffè esauste: nuove opportunità per le imprese nella raccolta differenziata

Una nuova delibera dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali apre la strada al recupero sostenibile delle capsule di caffè esauste, agevolando l’iscrizione per le imprese che usano piccoli mezzi e promuovono l’economia circolare.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Una nuova frontiera per la raccolta differenziata: il caso delle capsule di caffè esauste

Negli ultimi anni, il consumo di capsule per caffè e infusi ha visto un’espansione senza precedenti. 

Questa crescente diffusione ha generato, in parallelo, un problema ambientale non trascurabile: la gestione dei rifiuti derivanti da questi prodotti, che spesso finiscono nel secco indifferenziato. 

Con l’obiettivo di incentivare un sistema più virtuoso, il Comitato nazionale dell’Albo Gestori Ambientali ha introdotto modifiche rilevanti attraverso la Delibera n. 3 del 14 aprile 2025

Nello specifico favorendo la raccolta e il trasporto delle capsule esauste classificate con il codice EER 20 01 99.

Questa novità normativa si inserisce in un più ampio percorso verso l’attuazione di modelli di economia circolare, basati sul recupero e riciclo dei materiali.

Inoltre, punta a rendere più inclusivo e accessibile il sistema di raccolta per le imprese di piccole e medie dimensioni, anche dotate di mezzi con portata limitata.

La crescente diffusione sul mercato delle capsule di caffè e infusi ha creato l’urgenza di un sistema organizzato per la raccolta di queste frazioni esauste. 

Identificate formalmente come rifiuti non specificati altrimenti avviati a riciclaggio (EER 20 01 99), queste capsule rappresentano un flusso che, se non intercettato, rischia di appesantire ulteriormente i circuiti tradizionali di smaltimento.

Grazie al Decreto Legislativo 116/2020, che ha aggiornato le modalità di conferimento nei Centri di raccolta comunali, è oggi possibile conferire capsule esauste tra le frazioni differenziate

Aprendo così alla possibilità di includerle formalmente nella categoria 1 dell’Albo Nazionale.

Che cosa prevede la nuova delibera

La Delibera n. 3/2025 interviene in modo puntuale sull’allegato D, Tabella D2, della precedente Deliberazione n. 5 del 3 novembre 2016, integrando tra le tipologie ammesse alla raccolta differenziata anche le capsule esauste. 

Questo aggiornamento consente alle imprese che intendono occuparsi di questi rifiuti di iscriversi con procedura ordinaria all’Albo, utilizzando le dotazioni minime previste per la sottocategoria di riferimento.

Ciò significa che anche aziende dotate di mezzi leggeri, spesso escluse da circuiti di raccolta più strutturati, potranno candidarsi a svolgere questa funzione essenziale, riducendo le barriere all’ingresso e promuovendo un mercato più inclusivo e sostenibile.

Per le imprese attive nella gestione dei rifiuti, la delibera rappresenta una semplificazione amministrativa e tecnica. In particolare:

Questo rende più flessibile la struttura operativa della filiera e favorisce la capillarità del servizio di raccolta, anche in territori periferici o meno serviti da grandi aziende.

Il provvedimento rafforza uno dei pilastri dell’economia circolare: l’intercettazione delle frazioni riciclabili direttamente alla fonte, evitando che finiscano nei flussi indifferenziati. 

Le capsule esauste, infatti, contengono materiali riciclabili come plastica, alluminio e residui organici, che possono essere avviati a impianti specializzati per il recupero di materia.

Favorire una raccolta separata di questi rifiuti consente non solo di ridurre l’impatto ambientale, ma anche di valorizzare le risorse contenute in prodotti di uso quotidiano, trasformando ciò che era considerato scarto in una nuova opportunità.

Inquadramento normativo e riferimenti di legge

La delibera si fonda su un articolato quadro normativo, in particolare:

Il recepimento della nuova tipologia di rifiuto (EER 20 01 99) all’interno della categoria 1, con relative modalità operative, rappresenta quindi un aggiornamento coerente con l’evoluzione normativa e di mercato.

In un contesto in cui il consumo di capsule per caffè è destinato a crescere ancora nei prossimi anni, la delibera del 14 aprile 2025 si configura come un passo avanti decisivo nella costruzione di un sistema di raccolta differenziata più efficace, sostenibile e accessibile.

L’estensione dell’iscrizione alle imprese dotate di mezzi leggeri consente di moltiplicare i punti di raccolta e ridurre l’accumulo improprio di rifiuti. 

Allo stesso tempo, si offre un’opportunità concreta alle piccole aziende del settore ambientale per accedere a nuove fette di mercato, contribuendo attivamente al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di economia circolare.

In altre parole, una normativa che unisce ambiente, impresa e innovazione, tracciando una via sostenibile anche per i piccoli rifiuti del nostro quotidiano.

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