Dal 1° febbraio 2027 cambiano le norme europee (UE) per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio di oltre 30 sostanze chimiche. Un aggiornamento che punta a rafforzare la protezione ambientale e la sicurezza dei cittadini.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
Più tutele per ambiente e salute: introdotte 22 nuove sostanze chimiche nella classificazione armonizzata UE
Come anticipato, la normativa europea sulla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche subirà un’importante revisione a partire dal 1° febbraio 2027.
Ovvero la data in cui diventeranno pienamente applicabili le disposizioni contenute nel Regolamento (UE) 2025/1222.
Questo intervento modifica l’Allegato VI del Regolamento (CE) n. 1272/2008, noto come Regolamento CLP, introducendo aggiornamenti che coinvolgono oltre trenta sostanze.
Il nuovo regolamento, pubblicato nell’ambito del pacchetto normativo europeo per la sicurezza chimica, mira a migliorare l’identificazione dei pericoli e la gestione del rischio associato a determinate sostanze.
Garantendo in questo modo una maggiore armonizzazione tra gli Stati membri.
L’aggiornamento è stato predisposto dalla Commissione europea su parere dell’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, dopo aver esaminato le evidenze scientifiche relative alla pericolosità delle sostanze coinvolte.
Tra le principali novità introdotte, spicca l’inclusione nella classificazione armonizzata di 22 nuove sostanze, tra cui figurano componenti ampiamente diffusi come ozono, ossido di diazoto e fluoroetilene.
L’inserimento di queste sostanze comporta l’obbligo per i fornitori di adeguare le schede di sicurezza, l’etichettatura e le confezioni secondo i nuovi criteri, così da rendere immediatamente riconoscibili i potenziali pericoli per la salute umana e per l’ambiente.
Questa misura si inserisce nel quadro delle politiche dell’UE volte a migliorare il controllo dei prodotti chimici pericolosi e a ridurre l’esposizione dei lavoratori, dei consumatori e degli ecosistemi a sostanze tossiche o nocive.
L’obiettivo è aumentare la trasparenza lungo tutta la catena di approvvigionamento e favorire una transizione verso una chimica più sicura.
Revisioni su sostanze già classificate
Oltre alle nuove entrate, il regolamento 2025/1222/UE modifica anche la classificazione di una decina di sostanze già presenti nell’allegato VI del CLP.
Tra queste, rientrano prodotti noti come il folpet e il captan, due fungicidi impiegati in agricoltura, la cui valutazione è stata aggiornata per riflettere dati più recenti relativi alla tossicità acuta, agli effetti a lungo termine e al potenziale cancerogeno.
Le modifiche potranno avere un impatto significativo su diversi settori industriali, dalla chimica di base all’agrochimica, fino all’ambito farmaceutico, e richiederanno un’attenta analisi delle schede di conformità e degli obblighi documentali.
Il regolamento entrerà in vigore il 10 luglio 2025, ma la sua applicazione decorre dal 1° febbraio 2027, lasciando quindi un margine temporale di circa 18 mesi ai fornitori di sostanze e miscele chimiche per adeguarsi.
Questo intervallo consentirà alle imprese di aggiornare le proprie etichette, sistemi di imballaggio e documentazione tecnica, evitando interruzioni nella catena di fornitura.
È fondamentale che le aziende coinvolte inizino quanto prima a verificare se le sostanze commercializzate rientrano tra quelle interessate dalle nuove disposizioni, per pianificare per tempo eventuali modifiche operative e comunicative.
Verso una chimica più sicura in Europa
L’aggiornamento del Regolamento CLP rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia dell’UE per la sostenibilità dei prodotti chimici, parte integrante del Green Deal europeo.
Con una normativa più aggiornata e precisa, si intende promuovere l’uso responsabile delle sostanze, tutelare la salute pubblica e migliorare la tracciabilità delle informazioni lungo la filiera produttiva.
Le imprese dovranno prestare particolare attenzione alle scadenze, alle modalità applicative e agli obblighi di comunicazione.
Eventualmente avvalendosi del supporto di consulenti ambientali o esperti di compliance normativa per assicurare una piena e tempestiva conformità.
In sintesi, il nuovo quadro normativo punta a rafforzare la sicurezza chimica a livello europeo, imponendo standard più rigorosi e aggiornati per l’etichettatura e la classificazione delle sostanze, in linea con l’evoluzione scientifica e tecnologica del settore.