Lavoratori esposti a sostanze pericolose: la Commissione UE propone nuove misure di tutela

Con una proposta del 18 luglio 2025, la Commissione europea (UE) punta a rafforzare la protezione dei lavoratori dai rischi derivanti da agenti cancerogeni e mutageni, aggiornando i limiti e ampliando le sostanze soggette a monitoraggio.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Valori limite più severi per cobalto, IPA e 1,4-diossano: la salute dei lavoratori al centro della sesta revisione UE della direttiva 2004/37/CE

Come anticipato, la Commissione europea ha presentato il 18 luglio 2025 una nuova proposta legislativa volta a rafforzare la tutela dei lavoratori esposti a sostanze pericolose durante l’attività lavorativa.

Si tratta della sesta revisione della Direttiva 2004/37/CE, il provvedimento che stabilisce le prescrizioni minime in materia di protezione dai rischi connessi all’esposizione a agenti cancerogeni o mutageni nei luoghi di lavoro.

L’obiettivo della Commissione è chiaro: aumentare il livello di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, aggiornando i valori limite di esposizione professionale e includendo nuove sostanze e categorie di rischio tra quelle regolamentate.

La proposta introduce per la prima volta valori limite di esposizione professionale per tre categorie di sostanze:

L’introduzione di questi nuovi limiti è frutto di un lungo processo di valutazione scientifica svolto dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) e dal Comitato scientifico per i limiti di esposizione professionale (SCOEL).

Estensione dell’ambito applicativo: i fumi di saldatura diventano cancerogeni

Un altro punto chiave della proposta è l’ampliamento dell’ambito di applicazione della direttiva 2004/37/CE.

Per la prima volta, vengono inclusi esplicitamente tra gli agenti cancerogeni anche i fumi prodotti durante le operazioni di saldatura, una fonte di esposizione molto diffusa in numerosi settori industriali.

I fumi di saldatura contengono una complessa miscela di metalli pesanti, gas e particelle ultrafini, che, secondo crescenti evidenze scientifiche, possono causare gravi effetti sulla salute, in particolare a livello respiratorio e cancerogeno.

Questa modifica rappresenta un importante passo avanti nella riconoscibilità normativa di rischi precedentemente sottovalutati, e potrebbe comportare obblighi più stringenti per i datori di lavoro in termini di prevenzione e protezione.

Dopo la pubblicazione ufficiale, la proposta della Commissione dovrà affrontare il consueto iter legislativo europeo, che prevede l’esame da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea.

Solo al termine di questo processo la revisione potrà entrare in vigore e diventare vincolante per gli Stati membri.

È probabile che il testo venga esaminato nel corso del secondo semestre del 2025, con una possibile adozione definitiva entro il 2026.

Una volta approvata, la nuova direttiva dovrà essere recepita a livello nazionale, con conseguenti aggiornamenti nei sistemi di sicurezza aziendali e nei protocolli di valutazione del rischio.

Impatti per le imprese e per i lavoratori

L’aggiornamento della direttiva 2004/37/CE potrebbe avere impatti significativi per numerose categorie produttive, soprattutto nei comparti metalmeccanico, chimico e manifatturiero. Le imprese saranno chiamate a:

Per i lavoratori, invece, si prospetta un importante passo avanti verso una maggiore tutela della salute.

In linea con il principio fondamentale secondo cui nessun lavoratore dovrebbe essere esposto a sostanze cancerogene senza una necessità assoluta e senza le più adeguate misure di protezione.

In definitiva, la proposta della Commissione rappresenta un segnale forte verso un’Europa più sicura e consapevole, dove la salute sul lavoro continua a essere una priorità politica e sociale.

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