Con il Decreto del 18 giugno 2025, l’Italia recepisce in anticipo le novità del 42° emendamento al codice IMDG, introducendo dal 1° luglio nuove regole per il trasporto marittimo di merci pericolose in colli.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
Decreto MIT anticipa l’applicazione delle disposizioni del codice internazionale: novità dal IMDG per l’Italia
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ufficializzato, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 26 giugno 2025, il Decreto 18 giugno 2025, che introduce in Italia l’adozione anticipata del 42° emendamento al Codice IMDG.
Tale aggiornamento riguarda specificamente il trasporto marittimo di merci pericolose in colli e sarà applicabile a partire dal 1° luglio 2025, sei mesi prima dell’entrata in vigore obbligatoria fissata a livello internazionale.
Il Codice IMDG (International Maritime Dangerous Goods Code) è il principale strumento normativo per la gestione del trasporto via mare di sostanze pericolose.
È adottato dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) e aggiornato periodicamente per migliorare la sicurezza, la protezione ambientale e l’armonizzazione normativa a livello globale.
Il 42° emendamento al Codice IMDG è stato approvato il 23 maggio 2024 mediante la risoluzione MSC.556(108) durante la 108ª sessione del Comitato per la Sicurezza Marittima (Maritime Safety Committee).
Le modifiche riguardano numerosi aspetti operativi e normativi relativi al trasporto marittimo in colli, ovvero merci imballate singolarmente o in contenitori, e includono:
- Aggiornamenti alle classificazioni delle sostanze pericolose;
- Revisione delle istruzioni di imballaggio e marcatura dei colli;
- Modifiche alle disposizioni sulla documentazione di trasporto;
- Nuovi criteri per l’etichettatura e la gestione degli incidenti.
Queste misure puntano a rafforzare la sicurezza a bordo delle navi, migliorare la tracciabilità dei materiali trasportati e garantire un più efficace coordinamento internazionale in caso di emergenze.
Applicazione volontaria dal 2025
Secondo quanto stabilito dalla risoluzione MSC.556(108), le amministrazioni nazionali possono decidere di applicare anticipatamente, in tutto o in parte, le nuove disposizioni a partire dal 1° gennaio 2025.
Lasciando quindi ampio margine di flessibilità ai singoli Stati membri dell’IMO.
L’Italia ha scelto di non attendere la scadenza del 1° gennaio 2026, data in cui il 42° emendamento diventerà cogente a livello globale, ma di attivarsi prontamente per adottare le novità già nel corso del 2025.
Con il Decreto 18 giugno 2025, infatti, il nostro Paese ha fissato l’entrata in vigore delle disposizioni per il 1° luglio 2025.
L’adozione anticipata dell’emendamento comporta importanti ricadute operative per le imprese che movimentano merci pericolose via mare. Gli operatori dovranno:
- Aggiornare la documentazione tecnica e i sistemi di gestione interna;
- Formare il personale addetto al confezionamento e trasporto dei colli;
- Verificare la conformità di etichette, segnali di pericolo e imballaggi secondo le nuove regole.
Per agevolare la transizione, è raccomandabile che le aziende consultino tempestivamente il testo aggiornato del Codice IMDG e coordinino le procedure logistiche con armatori, spedizionieri e autorità portuali.
Una scelta all’insegna della prevenzione e sicurezza
Con questa decisione, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conferma l’impegno dell’Italia verso la prevenzione dei rischi marittimi e il continuo adeguamento agli standard internazionali più recenti.
L’adozione anticipata rappresenta anche un’opportunità per le imprese italiane di posizionarsi in modo competitivo sui mercati globali, dimostrando conformità avanzata e maggiore affidabilità nel settore logistico e dei trasporti.
Nei prossimi mesi, è prevedibile che vengano pubblicati chiarimenti applicativi e linee guida operative per supportare gli operatori nella corretta implementazione delle novità.
Sarà inoltre importante monitorare l’eventuale recepimento delle stesse disposizioni anche negli altri Paesi europei e negli scali portuali strategici con cui l’Italia intrattiene traffici marittimi regolari.
L’efficace coordinamento tra autorità nazionali e attori del settore logistico sarà essenziale per garantire una transizione ordinata e un’applicazione uniforme delle nuove regole.