Balneazione 2025: al via i monitoraggi sulla qualità delle acque in tutta Italia

Con l’apertura ufficiale della stagione balneare 2025, le Agenzie ambientali regionali hanno ripreso i controlli mensili per la qualità delle acque di balneazione, fondamentali per garantire la salute pubblica e aggiornare la classificazione delle coste e dei laghi italiani.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Le regioni italiane aggiornano i dati in tempo reale per la balneazione 2025: eccellenze e criticità del monitoraggio sulla qualità delle acque 

La stagione balneare 2025 è iniziata e, come ogni anno, sono ripartite le attività di monitoraggio da parte delle Agenzie regionali per la protezione ambientale, che svolgono controlli regolari sulla qualità delle acque destinate alla balneazione. 

I prelievi, effettuati tra aprile e maggio con cadenze stabilite a livello regionale, mirano a tutelare la salute dei bagnanti e a prevenire eventuali rischi sanitari.

Le verifiche coinvolgono le acque marine, ma anche laghi e fiumi in alcune regioni, secondo le specificità territoriali. Due sono i principali parametri microbiologici analizzati: Escherichia coli e enterococchi intestinali. 

Qualora i risultati delle analisi superino le soglie previste dalla normativa vigente, i sindaci emettono immediatamente ordinanze di divieto di balneazione, valide fino al rientro dei valori entro i limiti di sicurezza.

Questa classificazione si basa sulle medie dei risultati degli ultimi quattro anni e determina le modalità future di monitoraggio e gestione delle zone balneabili.

In Liguria, ad esempio, la stagione balneare è cominciata ufficialmente il 1° maggio 2025, dopo una prima fase di campionamenti preliminari completata ad aprile. La regione conta ben 381 punti di monitoraggio distribuiti su circa 370 km di costa. 

L’Agenzia regionale, ARPAL, aggiorna regolarmente la situazione tramite il proprio sito web e canali social, garantendo trasparenza e tempestività sulle eventuali variazioni dello stato delle acque.

Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Marche: il punto della situazione 

Anche in Emilia-Romagna i controlli sono ripartiti: la stagione si estende dal 17 maggio al 28 settembre. Il primo prelievo pre-stagionale è stato fissato per il 12 maggio. 

L’analisi delle 98 zone marine balneabili evidenzia dati incoraggianti: 85 aree sono classificate come eccellenti, 11 come buone e 2 sufficienti. 

La regione non dispone di acque interne destinate alla balneazione, motivo per cui i controlli riguardano esclusivamente le coste marine. 

In caso di forti piogge che potrebbero compromettere temporaneamente la qualità delle acque, i sindaci applicano misure preventive di divieto.

Il Friuli Venezia Giulia, invece, ha avviato i monitoraggi pre-stagionali già ad aprile, in vista dell’apertura ufficiale fissata per il 1° maggio. I risultati dei primi controlli, pubblicati online, non hanno evidenziato anomalie. 

La qualità delle acque è monitorata mensilmente fino a settembre, garantendo continuità nella tutela della salute pubblica.

Nel Lazio, la stagione balneare si svolge dal 1° maggio al 30 settembre. I monitoraggi, iniziati ad aprile, prevedono 7 campionamenti per ciascun punto di controllo nell’arco di sei mesi. 

La classificazione aggiornata al 2025 conferma che oltre il 91% delle aree balneabili (mare e laghi) rientra nella categoria “eccellente”. I risultati sono consultabili sul Portale delle Acque e sul sito ufficiale di ARPA Lazio, che mette a disposizione anche report storici dal 2017.

Anche le Marche continuano a distinguersi per la qualità eccellente delle loro acque. Su 170 km di costa monitorata, circa 165 km sono classificati come “eccellenti”, pari al 96,7% del totale, mentre la restante parte rientra nella fascia “buona” o “sufficiente”. 

La stagione balneare termina il 14 settembre e ARPAM continuerà a garantire controlli frequenti e aggiornamenti tempestivi, anche tramite l’applicativo web dedicato alla balneazione.

Veneto e Piemonte: attenzione ai laghi e ai cianobatteri

In Veneto la stagione balneare è iniziata il 15 maggio e si concluderà il 15 settembre. L’ARPAV ha già effettuato i primi prelievi su 174 punti di monitoraggio, che comprendono tratti marini e diversi laghi, tra cui il Lago di Garda e il Lago di Santa Croce. 

La classificazione aggiornata ha confermato che quasi tutte le acque sono idonee alla balneazione, con una percentuale di eccellenza superiore al 97%.

Infine, in Piemonte la stagione balneare è iniziata il 15 maggio e si chiuderà il 30 settembre. La rete di monitoraggio copre 77 acque di balneazione, prevalentemente situate su laghi naturali e corsi d’acqua. 

Oltre ai tradizionali parametri microbiologici, la regione effettua anche il monitoraggio dei cianobatteri su alcuni laghi selezionati, per prevenire eventuali rischi legati a fioriture algali. 

I bollettini aggiornati vengono pubblicati settimanalmente e sono accessibili sul sito ufficiale dell’ARPA Piemonte.

In altre parole, il monitoraggio delle acque di balneazione è un pilastro fondamentale per garantire la sicurezza dei bagnanti e preservare la qualità ambientale delle coste italiane. 
Le Agenzie ambientali regionali, in collaborazione con il Ministero della Salute, assicurano trasparenza e tempestività nella diffusione dei dati, permettendo a cittadini e turisti di godere delle bellezze naturali in piena sicurezza.

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