Chiarimenti sulla gestione dei rifiuti post-trattamento: le nuove indicazioni del MASE

Il Ministero dell’Ambiente ha fornito importanti chiarimenti sulla gestione dei rifiuti provenienti da impianti di trattamento, specificando i limiti del deposito temporaneo e le regole per le operazioni R12 e R13. Vediamo in questo articolo tutte le novità operative.

Le precisazioni del MASE: gestione dei rifiuti dopo il trattamento

Con la risposta all’interpello n. 79776 del 29 aprile 2025, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha offerto chiarimenti fondamentali riguardanti la corretta gestione dei rifiuti generati dagli impianti di trattamento. 

Queste indicazioni aiutano a delineare un quadro normativo più preciso per operatori e gestori del settore rifiuti, con l’obiettivo di evitare interpretazioni errate e conseguenti inadempienze.

In apertura, il Ministero ha ricordato che il deposito temporaneo prima della raccolta è disciplinato dall’articolo 183, comma 1, lettera n) del D.lgs. n. 152/2006. 

Questo istituto si configura come una fase preliminare e non è considerato parte integrante della gestione dei rifiuti, essendo funzionale unicamente alla successiva raccolta e trattamento, attività che richiedono regolare autorizzazione.

Tuttavia, il MASE ha precisato che questo meccanismo non può essere applicato ai rifiuti che abbiano già subito un’operazione di trattamento, sia essa di smaltimento o recupero. 

I riferimenti normativi sono gli allegati B e C della parte IV del D.lgs. 152/2006, dove vengono elencate le specifiche operazioni di gestione. Tali rifiuti risultano infatti già inseriti nel ciclo autorizzativo e, pertanto, devono seguire altre modalità operative.

Uno dei punti più rilevanti toccati dal MASE riguarda le operazioni R12 e R13, spesso al centro di dubbi interpretativi.

In particolare, i rifiuti derivanti da un’operazione di recupero classificata come R12, descritta come “scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11”, non possono essere gestiti attraverso la cosiddetta messa in riserva (R13). 

Questo perché, come sottolineato dal Ministero, la definizione stessa del codice R12 esclude esplicitamente l’applicazione di R13, impedendo così la sovrapposizione delle due fasi.

Questa precisazione è particolarmente importante per gli impianti di trattamento che producono rifiuti destinati ad ulteriori operazioni di recupero o smaltimento al di fuori del proprio sito. 

Secondo il MASE, tali rifiuti non possono essere trattati come se fossero in attesa di una prima gestione, poiché sono già parte integrante di un ciclo di trattamento autorizzato.

Il ruolo delle autorità competenti e le implicazioni pratiche per gli operatori del settore

Alla luce di queste osservazioni, il MASE ha chiarito che la gestione dei rifiuti derivanti da operazioni come la R12 deve essere regolamentata dall’Autorità competente.

È quest’ultima a dover definire, all’interno dell’atto autorizzativo, le modalità di deposito dei rifiuti, fissando precisi limiti temporali e quantitativi. 

Inoltre, devono essere stabilite tutte le prescrizioni tecniche e operative necessarie per garantire che tali attività si svolgano in piena sicurezza. Riducendo così al minimo i rischi ambientali e per la salute pubblica.

Questo implica una maggiore responsabilizzazione delle autorità locali e regionali. 

Le quali sono chiamate a intervenire direttamente nella regolazione di situazioni specifiche, attraverso provvedimenti che tengano conto delle caratteristiche tecniche degli impianti e delle tipologie di rifiuti trattati.

Ne consegue che le indicazioni del MASE avranno un impatto concreto sulle modalità operative degli impianti di trattamento. 

Gli operatori dovranno infatti rivedere le proprie pratiche di gestione per assicurarsi che siano pienamente conformi alle nuove disposizioni. In particolare, sarà necessario:

In conclusione, queste precisazioni del MASE contribuiscono a definire meglio i confini operativi della gestione dei rifiuti post-trattamento. Aumentando dunque la chiarezza normativa e responsabilizzando tutti gli attori coinvolti. 

La corretta applicazione delle nuove regole permetterà di migliorare la tracciabilità dei rifiuti e di garantire una gestione più sicura ed efficiente, a beneficio dell’ambiente e della collettività.

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