VIA e produzione di elastomeri: i chiarimenti del MASE sull’interpretazione delle soglie per le materie plastiche

Con la risposta all’interpello n. 115870 del 18 giugno 2025, il Ministero dell’Ambiente ha chiarito alcuni aspetti chiave dell’assoggettabilità a VIA per gli impianti dell’industria della gomma e delle materie plastiche.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Quando si applica la verifica di assoggettabilità per gli impianti di materie plastiche? Le parole del MASE

Nel panorama normativo ambientale italiano, l’assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per gli impianti industriali è spesso oggetto di interpretazioni e richieste di chiarimento. 

È il caso dell’interpello n. 115870, con cui un soggetto ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) chiarimenti sull’applicazione del punto 6, lettera a), dell’Allegato IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006, riguardante l’industria della gomma e delle materie plastiche.

In particolare, la norma coinvolta riguarda gli impianti dedicati alla “fabbricazione e trattamento di prodotti a base di elastomeri con almeno 25.000 tonnellate/anno di materie prime lavorate”. 

Il dubbio sollevato riguarda il significato preciso delle espressioni “prodotti a base di elastomeri” e la corretta interpretazione del quantitativo minimo previsto.

L’interpellante ha suggerito due possibili interpretazioni restrittive. La prima è che per rientrare nella definizione di prodotto “a base di elastomeri”, il materiale debba essere costituito per oltre il 50% da elastomeri

La seconda, che il computo della soglia delle 25.000 tonnellate/anno debba considerare soltanto le materie prime effettivamente utilizzate per produrre tali prodotti

Escludendo quindi quelle impiegate per altri tipi di lavorazioni all’interno dello stesso impianto.

 Interpretazione estensiva del MASE sui prodotti a base di elastomeri

Il MASE ha invece chiarito che, in assenza di indicazioni esplicite all’interno del testo normativo, è necessario applicare il principio di precauzione

Si tratta di un criterio di gestione del rischio ambientale che impone un atteggiamento prudente quando vi sia incertezza scientifica circa i potenziali effetti negativi sull’ambiente. 

Questo principio viene spesso invocato in sede di interpretazione normativa per garantire un livello più elevato di protezione ambientale, anche a costo di adottare una lettura più ampia delle disposizioni.

Di conseguenza, il Ministero ha affermato che la dizione “a base di elastomeri” va letta in senso estensivo, e quindi non è necessario che l’elastomero costituisca la maggioranza della composizione del prodotto. 

Anche una percentuale inferiore, purché presente, è sufficiente a far ricadere il prodotto nella categoria regolamentata.

Inoltre, è stato confermato che il limite delle 25.000 tonnellate/anno di materie prime deve essere riferito solo alla produzione di prodotti contenenti elastomeri. Escludendo quindi le lavorazioni di altra natura che potrebbero avvenire nello stesso stabilimento. 

Tuttavia, per rientrare nel campo di applicazione della norma, non è necessario che la quantità di elastomeri sia prevalente nel prodotto finito. Ad ogni modo, questa posizione del MASE ha un impatto pratico rilevante per gli operatori del settore. 

L’adozione di una lettura estensiva comporta infatti l’ampliamento della platea degli impianti potenzialmente sottoposti a verifica di assoggettabilità a VIA. Ciò anche nei casi in cui la produzione di elastomeri sia solo una parte del ciclo produttivo complessivo.

Rafforzamento del controllo ambientale con un approccio precauzionale

Tale approccio, improntato alla tutela ambientale preventiva, mira a evitare che soglie formali vengano aggirate o interpretate in modo restrittivo, con il rischio di sottovalutare gli impatti ambientali di processi industriali complessi. 

La valutazione, quindi, deve concentrarsi sul concreto utilizzo degli elastomeri e sul rispetto delle soglie riferite esclusivamente a questa componente.

In definitiva, il chiarimento fornito dal Ministero rappresenta un passaggio importante per le imprese del comparto gomma-plastica. Chiamate dunque ad adottare criteri più rigorosi nell’autovalutazione dei propri impianti. 

L’invito è a monitorare attentamente i volumi di produzione legati agli elastomeri e a predisporre, ove necessario, la documentazione per la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA, anche in situazioni in cui la norma non sembri immediatamente applicabile.

L’approccio precauzionale del MASE riafferma il ruolo centrale della Valutazione Ambientale come strumento essenziale per garantire lo sviluppo sostenibile delle attività produttive e una gestione responsabile delle risorse industriali.

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