È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 91/2025, che delega il Governo a recepire una serie di direttive e regolamenti europei (UE) in materia ambientale: RAEE, emissioni, discariche, deforestazione e altro ancora.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
Dalla qualità dell’aria ai RAEE: le direttive UE che l’Italia dovrà recepire
Il 25 giugno 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 13 giugno 2025, n. 91, nota come Legge di delegazione europea 2024.
Quest’ultima affida al Governo il compito di attuare le direttive e i regolamenti dell’Unione Europea, tra cui numerosi interventi in materia ambientale.
Il testo entrerà in vigore il prossimo 10 luglio 2025 e rappresenta uno snodo fondamentale per l’adeguamento dell’ordinamento italiano agli impegni europei in ambito ecologico e climatico.
Tra gli interventi previsti dalla legge figurano il recepimento di cinque direttive europee che incidono direttamente su settori chiave della normativa ambientale. In particolare:
- la Direttiva (UE) 2024/884 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) mira a rafforzare i meccanismi di raccolta, trattamento e riciclo di dispositivi elettronici, in un’ottica di economia circolare;
- la Direttiva (UE) 2024/1203, relativa alla tutela penale dell’ambiente, prevede un inasprimento delle pene per i cosiddetti ecoreati, con un’attenzione specifica ai danni gravi e intenzionali contro le risorse naturali;
- la Direttiva (UE) 2024/1785 sulle emissioni industriali introduce criteri più stringenti per l’autorizzazione degli impianti produttivi, con obblighi di monitoraggio continuo e tecnologie a basse emissioni;
- la Direttiva 1999/31/CE, benché non recente, è oggetto di aggiornamento e rientra nel campo di applicazione della legge: essa disciplina l’utilizzo delle discariche, stabilendo nuovi standard per la riduzione degli impatti ambientali;
- infine, la Direttiva (UE) 2024/2881 riguarda il miglioramento della qualità dell’aria, ponendo limiti più severi agli inquinanti atmosferici e rafforzando gli strumenti di pianificazione e controllo.
Regolamenti europei: natura, deforestazione, plastiche riciclate e batterie
Oltre alle direttive, la Legge 91/2025 autorizza l’adeguamento dell’ordinamento italiano a una serie di regolamenti europei direttamente applicabili, che tuttavia richiedono misure di coordinamento e attuazione. Tra i principali:
- il Regolamento (UE) 2024/1991 sul ripristino della natura, che impone agli Stati membri di definire obiettivi vincolanti per il recupero degli ecosistemi degradati;
- il Regolamento (UE) 2023/2631 sulle obbligazioni verdi europee (EU Green Bonds), uno strumento finanziario pensato per attrarre capitali verso progetti di sostenibilità;
- il Regolamento (UE) 2023/1115, che introduce vincoli stringenti contro la deforestazione legata alla produzione agricola, imponendo tracciabilità e certificazione di filiera;
- il Regolamento (UE) 2022/1616, sui materiali plastici riciclati destinati al contatto alimentare, punta a garantire sicurezza e igiene nella filiera degli imballaggi;
- i Regolamenti (UE) 2022/1644 e 2022/1646, relativi all’uso di sostanze farmacologicamente attive nei mangimi e nei medicinali veterinari, per un controllo più efficace sul rischio ambientale e sanitario;
- Infine, il Regolamento (UE) 2023/1542, dedicato alle batterie e ai rifiuti di batterie, rafforza le responsabilità dei produttori e introduce requisiti di sostenibilità lungo tutto il ciclo di vita del prodotto.
La Legge di delegazione non lascia completa discrezionalità al Governo. Per ciascuna direttiva o regolamento, il testo individua una serie di principi e criteri direttivi specifici, che dovranno essere rispettati nella redazione dei decreti legislativi attuativi.
Si tratta di linee guida che orientano le scelte normative e garantiscono coerenza con gli obiettivi europei.
In particolare, il Parlamento ha stabilito che l’attuazione dovrà salvaguardare i principi di proporzionalità, trasparenza, tutela della salute umana e dell’ambiente, oltre a promuovere la semplificazione amministrativa e l’efficienza dei controlli.
Impatti attesi per imprese e pubbliche amministrazioni
L’attuazione delle misure previste dalla Legge 91/2025 avrà un impatto diretto su imprese, enti locali e gestori ambientali.
Dovranno infatti prepararsi a nuovi obblighi informativi, ad aggiornamenti delle autorizzazioni ambientali e all’adozione di pratiche produttive più sostenibili.
Per molte filiere, dai produttori di apparecchiature elettroniche ai gestori di impianti industriali, passando per aziende agricole e operatori della logistica, sarà cruciale monitorare i decreti attuativi nei prossimi mesi.
Al fine di evitare sanzioni e ritardi nell’adeguamento. Ad ogni modo, la Legge di delegazione europea 2024 si inserisce in un contesto normativo sempre più orientato alla transizione ecologica.
Il recepimento delle direttive e l’adeguamento ai regolamenti UE rappresentano una sfida importante per l’Italia, ma anche un’opportunità per modernizzare le politiche ambientali e favorire uno sviluppo più sostenibile e responsabile.