Come sappiamo, dal 26 settembre 2020 è in vigore il Decreto Legislativo 116/2020, che modifica la gestione e la tracciabilità dei rifiuti, introducendo semplificazioni nei registri, nei formulari (FIR) e nelle procedure di trasporto per operatori e aziende.
Ma cosa significa concretamente tutto questo? Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
FIR e trasporto rifiuti: invio digitale e semplificazioni operative nella tracciabilità per imprese e trasportatori
Come accennato, il 26 settembre 2020 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 116/2020, una riforma significativa in materia di gestione dei rifiuti e degli imballaggi, che recepisce la Direttiva europea 2018/851.
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 226 l’11 settembre 2020, questa normativa porta importanti aggiornamenti sulla tracciabilità dei rifiuti, impattando direttamente sulle pratiche delle imprese.
Una delle principali novità riguarda il registro di carico e scarico.
Ricordiamo che, prima dell’attivazione del nuovo sistema di tracciabilità previsto dall’articolo 188-bis, i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che impiegano fino a dieci dipendenti erano esclusi dall’obbligo di tenuta del registro.
Questa misura semplificava infatti le procedure per le piccole imprese, riducendo gli adempimenti burocratici per chi gestisce quantità limitate di rifiuti.
Cambia anche la durata obbligatoria di conservazione dei documenti: il termine passa da cinque a tre anni, sia per i registri di carico e scarico sia per i formulari di identificazione dei rifiuti (FIR).
Questa riduzione rappresenta una semplificazione amministrativa che consente alle aziende di ridurre i costi legati all’archiviazione dei documenti.
Il decreto introduce anche l’obbligo di annotare nei registri non solo i rifiuti, ma anche la quantità di prodotti e materiali ottenuti dalle operazioni di trattamento, come il riciclaggio e il riutilizzo.
Novità per il FIR e per le attività di manutenzione, pulizia e piccoli interventi edili
Un altro aspetto innovativo riguarda la gestione del formulario di identificazione dei rifiuti.
Viene infatti prevista la possibilità per il trasportatore di inviare la quarta copia del FIR al produttore tramite posta elettronica certificata (PEC), a condizione che l’originale sia conservato in modo conforme o venga successivamente inviato in formato cartaceo.
Questa nuova modalità facilita la comunicazione e riduce i tempi di consegna, favorendo la digitalizzazione delle procedure.
Inoltre, è stata introdotta una procedura alternativa alla vidimazione tradizionale del formulario.
Le imprese potranno acquisire i FIR tramite un’apposita applicazione messa a disposizione dai portali istituzionali delle camere di commercio. Generando così formulari con un numero identificativo univoco.
Fino a quando questi portali non saranno pienamente operativi, resta valida la modalità tradizionale di vidimazione.
Il decreto interviene anche sul trasporto dei rifiuti derivanti da attività di manutenzione, pulizia e piccoli interventi edili. Viene chiarito che tali rifiuti si considerano prodotti presso l’unità locale, la sede o il domicilio dell’operatore che svolge l’attività.
Per quantitativi ridotti, che non giustificano l’allestimento di un deposito presso il luogo di produzione, è consentito il trasporto verso la sede operativa accompagnato da un documento di trasporto (DDT).
Quest’ultimo deve riportare tutte le informazioni necessarie per garantire la tracciabilità in caso di controllo.
Semplificazione e modernizzazione
In pratica, il trasporto dei rifiuti derivanti da queste attività deve sempre essere accompagnato da un documento: il FIR o, in alternativa per piccoli quantitativi, un DDT.
In ogni caso, permane l’obbligo di iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per poter effettuare il trasporto dei rifiuti.
Questa stessa disciplina si applica anche alla movimentazione dei materiali rimossi nell’ambito di lavori di manutenzione, secondo quanto previsto dall’articolo 230 del Codice dell’Ambiente.
In altre parole, il Decreto Legislativo 116/2020 introduce misure mirate a semplificare e modernizzare la gestione e la tracciabilità dei rifiuti, alleggerendo gli obblighi per le piccole imprese e promuovendo l’adozione di strumenti digitali.