L’Unione europea (UE) ha ufficializzato la propria posizione in vista della 17ª conferenza delle parti della Convenzione di Basilea, sostenendo modifiche a determinati allegati sui rifiuti pericolosi ma opponendosi agli emendamenti proposti dalla Federazione russa.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
L’Unione europea (UE) si prepara alla conferenza di Basilea: sostegno a modifiche per maggiore chiarezza normativa sui rifiuti pericolosi
Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 12 maggio 2025 è stata pubblicata la Decisione (UE) 2025/869 del Consiglio.
Quest’ultima stabilisce la posizione da adottare a nome dell’Unione in occasione della diciassettesima conferenza delle parti della Convenzione di Basilea, dedicata al controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e al loro smaltimento.
Il documento europeo entra nel merito di una serie di proposte di emendamento alla convenzione e ai relativi allegati, avanzate da diverse parti, tra cui in particolare la Federazione russa e l’Unione stessa.
Uno dei punti di maggiore rilievo è la proposta della Federazione russa di fissare in 90 giorni il termine massimo entro il quale lo Stato di importazione dovrebbe rispondere a una notifica di spedizione transfrontaliera di rifiuti.
La proposta si inserisce all’interno del più ampio articolo 6, paragrafo 2, della Convenzione di Basilea, che disciplina la procedura del previo assenso informato (“prior informed consent”).
Tuttavia, l’Unione europea non appoggia questa proposta. Secondo quanto si legge nella Decisione, pur condividendo l’intento di rendere più efficace la procedura, l’UE è contraria a emendamenti che implichino una modifica sostanziale della convenzione stessa.
La posizione europea è infatti orientata a sostenere miglioramenti operativi, ma solo se coerenti con i principi dell’Unione e se non richiedono un intervento di revisione formale del testo convenzionale.
Modifiche agli allegati II, IV e IX: chiarezza e controllo
L’Unione europea ha invece assunto un atteggiamento favorevole verso un altro gruppo di modifiche, questa volta proposte direttamente a suo nome. Si tratta degli emendamenti relativi all’allegato IV e ad alcune voci contenute negli allegati II e IX della convenzione.
L’obiettivo principale è migliorare la descrizione delle operazioni di smaltimento riportate nell’allegato IV, aumentando la chiarezza giuridica e contribuendo a una più efficace applicazione dei meccanismi di controllo previsti dalla Convenzione di Basilea.
Le modifiche proposte mirano, tra le altre cose, a chiarire le definizioni delle operazioni di smaltimento e ad aggiornare voci non più in linea con la pratica attuale.
Inoltre, puntano ad allineare il contenuto della convenzione con le normative europee in materia di gestione dei rifiuti.
Nel caso in cui, durante la conferenza, si rendesse necessario raggiungere un compromesso per ottenere l’approvazione delle modifiche all’allegato IV, la Decisione europea autorizza una certa flessibilità.
L’Unione potrebbe accettare variazioni rispetto alla propria proposta, purché tali cambiamenti non compromettano il diritto europeo in materia di gestione e spedizione dei rifiuti o contribuiscano a rafforzare la trasparenza e l’attuazione della convenzione.
Inoltre, purchè si mantengano invariati i principi generali della politica ambientale dell’UE.
Una strategia coerente con gli obiettivi ambientali dell’UE
La linea adottata dall’Unione europea rispecchia la volontà di rafforzare la cooperazione internazionale nella gestione dei rifiuti pericolosi, mantenendo tuttavia la centralità delle normative europee.
In questo senso, l’UE si mostra aperta al dialogo e pronta a sostenere le iniziative che migliorino l’efficienza delle procedure, ma senza compromettere gli standard ambientali e normativi già raggiunti.
Il sostegno alle modifiche degli allegati, infatti, è parte di una strategia più ampia, volta a garantire il tracciamento, la trasparenza e la responsabilizzazione nella gestione dei rifiuti oltre confine.
L’UE continua quindi a proporsi come attore guida nei negoziati multilaterali, offrendo contributi concreti per l’aggiornamento degli strumenti internazionali e ribadendo il proprio impegno a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
In altre parole, in vista della 17ª conferenza della Convenzione di Basilea, l’Unione europea ha formalizzato una posizione che combina rigore normativo e flessibilità diplomatica.
Se da un lato respinge modifiche considerate non in linea con i propri principi, dall’altro si dimostra proattiva nel promuovere emendamenti tecnici che possano favorire una gestione più chiara e responsabile dei rifiuti pericolosi a livello internazionale.
Una strategia che punta dunque a rafforzare i controlli senza rinunciare ai valori fondamentali del diritto ambientale europeo.