L’Unione europea (UE) aggiorna il quadro normativo sui conti economici ambientali, introducendo nuovi criteri per il monitoraggio degli investimenti legati al clima e alla circolarità. Il nuovo regolamento sarà pienamente operativo dal 24 giugno 2025.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
In vigore dal 24 giugno il Regolamento delegato 2025/1131 dell’UE: focus su investimenti e conti ambientali
Il 4 giugno 2025 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Regolamento delegato (UE) 2025/1131, adottato dalla Commissione europea il 26 marzo 2025.
Questo atto legislativo modifica e integra il Regolamento (UE) n. 691/2011 in materia di conti economici ambientali, aggiornando in particolare tre allegati fondamentali: IV, V e VIII.
Le modifiche entreranno in vigore il 24 giugno 2025 e saranno direttamente applicabili in tutti gli Stati membri, senza necessità di recepimento nazionale.
Il Regolamento (UE) n. 691/2011 ha introdotto i conti economici ambientali europei come strumento statistico per integrare le informazioni ambientali nei conti economici tradizionali, fornendo un quadro coerente per analizzare l’interazione tra economia e ambiente.
Il nuovo Regolamento delegato amplia questa struttura, introducendo indicatori e classificazioni più dettagliate.
In particolare in merito agli investimenti destinati alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla transizione verso un’economia più sostenibile e circolare.
Una delle principali novità è proprio l’introduzione di una classificazione sistematica delle finalità ambientali, che mira a rendere più leggibili e comparabili i dati raccolti a livello nazionale ed europeo.
Questa novità è di particolare rilievo nel contesto delle politiche comunitarie sul clima, come il Green Deal e il pacchetto “Fit for 55”, che richiedono una base dati solida per il monitoraggio degli obiettivi.
Cosa cambia negli allegati IV, V e VIII
Il nuovo regolamento modifica i seguenti allegati del Regolamento (UE) n. 691/2011:
- Allegato IV – Conti delle spese per la protezione dell’ambiente:
Le modifiche introducono nuove categorie che permettono di distinguere in modo più preciso le spese sostenute per finalità climatiche. Questo consente di mappare con maggiore accuratezza gli sforzi economici per la protezione ambientale, facilitando il confronto tra Stati membri e l’identificazione di buone pratiche. - Allegato V – Conti del settore dei beni e dei servizi ambientali (EGSS):
L’allegato aggiornato amplia l’elenco delle attività economiche da includere nei conti EGSS, incorporando nuove attività legate alla circolarità, alla decarbonizzazione e all’efficienza delle risorse. Le nuove specifiche consentono una rilevazione più granulare del contributo dell’industria verde al PIL europeo. - Allegato VIII – Conti dei contributi ambientali e trasferimenti analoghi:
Le modifiche introducono un maggiore dettaglio nella classificazione dei trasferimenti finanziari connessi all’ambiente, come sussidi, incentivi e agevolazioni fiscali. Viene inoltre rafforzata l’obbligatorietà dell’allineamento con le classificazioni internazionali in uso nei conti ambientali, per garantire maggiore coerenza e confrontabilità dei dati.
Trattandosi di un regolamento delegato, il provvedimento sarà vincolante in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile nei singoli Stati membri a partire dal 24 giugno 2025.
Gli enti statistici nazionali dovranno adeguare i propri sistemi di rilevazione secondo le nuove specifiche entro i termini previsti, assicurando l’integrità e l’uniformità delle informazioni trasmesse a Eurostat.
Inoltre, la modifica degli allegati comporta anche nuove modalità di trasmissione dei dati e una possibile revisione dei metodi di calcolo già adottati, soprattutto per quei Paesi che utilizzano modelli integrati per la rendicontazione ambientale e climatica.
Un passo avanti verso una contabilità ambientale più efficace
L’adozione del Regolamento (UE) 2025/1131 rappresenta un ulteriore passo verso l’integrazione sistematica dell’ambiente nelle politiche economiche dell’Unione.
Fornendo dati più dettagliati e coerenti, l’UE punta a rafforzare il processo decisionale basato sull’evidenza, fondamentale per valutare l’efficacia delle politiche green e definire nuovi strumenti finanziari, come le tassonomie sostenibili.
In sintesi, la riforma dei conti economici ambientali europei consolida il ruolo della statistica ambientale nel supporto alle strategie comunitarie su clima, energia e economia circolare.
Nello specifico offrendo strumenti aggiornati per misurare, confrontare e migliorare le performance ambientali degli Stati membri.