Geolocalizzazione e RENTRI: cosa fare entro il 31 dicembre 2025

Come avevamo già anticipato nei mesi precedenti, l’obbligo di geolocalizzazione per i veicoli che trasportano rifiuti pericolosi in categoria 5 è ormai realtà. Vediamo in questo articolo un riepilogo delle scadenze e delle azioni richieste.

Dal 2026, la geolocalizzazione sarà requisito per ogni nuova domanda o variazione

Come avevamo già anticipato, l’introduzione dell’obbligo di geolocalizzazione per i veicoli che trasportano rifiuti speciali pericolosi sta entrando nella fase operativa.

La Circolare n. 2 del 22 maggio 2025 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali fornisce tutte le istruzioni attuative per le imprese iscritte in categoria 5, in applicazione della Deliberazione n. 3 del 19 dicembre 2024.

A partire dal 1° luglio 2025, le imprese iscritte al RENTRI nella categoria 5 saranno tenute a dotare i propri veicoli di sistemi di geolocalizzazione attiva.

Ovvero in grado di monitorare e registrare in tempo reale la posizione del mezzo durante il trasporto di rifiuti speciali pericolosi. Questi rifiuti includono sostanze chimiche, sanitarie o industriali che presentano rischi per la salute umana o per l’ambiente.

L’obbligo è parte integrante del sistema RENTRI, che mira a garantire una tracciabilità digitale completa dei rifiuti, riducendo il rischio di traffici illeciti e rafforzando la capacità di controllo da parte delle autorità.

Per certificare l’adeguamento, le imprese dovranno trasmettere una dichiarazione sostitutiva che attesti la presenza dei dispositivi GPS sui veicoli.

Tale dichiarazione può essere sottoscritta direttamente dal legale rappresentante oppure generata automaticamente tramite il sistema informatico AGEST.

L’invio potrà avvenire anche in più istanze frazionate, nel caso di flotte con più veicoli. Ma l’obbligo è chiaro: entro il 31 dicembre 2025 tutte le aziende interessate dovranno aver completato la procedura.

Dal 2026: geolocalizzazione richiesta per ogni nuova domanda

Dal 1° gennaio 2026 ci sarà un ulteriore passaggio normativo. Vale a dire che la dichiarazione che certifica la presenza del sistema di geolocalizzazione non sarà più inviata separatamente, ma dovrà essere allegata obbligatoriamente:

In pratica, se un’impresa intende inserire un nuovo veicolo o sostituirne uno esistente, sarà necessario dimostrare contestualmente che il mezzo è dotato del dispositivo GPS.

La dichiarazione di conformità può essere generata dal sistema AGEST, la piattaforma digitale per la gestione delle pratiche di iscrizione all’Albo.

Il modello da compilare è l’Allegato A alla Deliberazione n. 3/2024, e comprende tutte le informazioni necessarie all’identificazione del mezzo e la presenza del dispositivo attivo.

L’invio tramite AGEST, oltre a semplificare le procedure, permette una tracciabilità completa e verificabile da parte dell’autorità competente.

Raccomandazioni operative per le imprese

L’Albo invita le imprese a non attendere le scadenze per mettersi in regola. È consigliabile infatti: 

Inoltre, il mancato rispetto dei termini può comportare sanzioni amministrative e persino la sospensione dell’autorizzazione al trasporto per le imprese non conformi.

Per riassumere, l’obbligo di geolocalizzazione dei veicoli in categoria 5 è ormai una realtà normativa: dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2025 le imprese dovranno completare la certificazione dei propri mezzi.

Dal 1° gennaio 2026, la presenza dei dispositivi sarà vincolante per ogni nuova richiesta o modifica.

Come avevamo già evidenziato, si tratta di un passaggio decisivo verso un sistema di tracciabilità trasparente, sicuro e digitalizzato. Prepararsi per tempo non è solo un dovere, ma un’opportunità per rendere più efficiente la gestione dei rifiuti.

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