Nuovi codici EER per le batterie: la rettifica UE sposta l’applicazione al 9 dicembre 2026

La Commissione europea corregge il calendario sull’aggiornamento dell’Elenco europeo dei rifiuti: i nuovi codici EER per le batterie scatteranno dal 9 dicembre 2026. Novità su classificazione, massa nera e divieto di esportazione extra-Ocse.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Nuovi codici EER europei per i rifiuti di batterie: cosa cambia dal 2026?

Come anticipato, la gestione dei rifiuti di pile e accumulatori entra in una nuova fase normativa.

Con la rettifica del 19 agosto 2025 (n. 90657), la Commissione europea ha posticipato di un mese l’entrata in vigore dell’aggiornamento dell’Elenco europeo dei rifiuti (EER).

La data iniziale del 9 novembre 2026 è stata spostata al 9 dicembre 2026, per garantire maggiore chiarezza e coordinamento tra operatori e Stati membri.

L’aggiornamento discende dalla decisione 2025/934/Ue, già in vigore dal 9 giugno 2025, e si inserisce nel solco del regolamento 2023/1542/Ue sulle batterie.

La Commissione ha agito sulla base della delega prevista da tale regolamento, conformandosi al quadro di classificazione delle sostanze chimiche definito dal regolamento CLP (1272/2008/Ce).

Il cuore della riforma riguarda la riscrittura integrale del capitolo 1606 dell’EER, che disciplina la classificazione dei rifiuti derivanti da batterie.

Per la prima volta vengono introdotti numerosi codici specifici, pensati per intercettare in modo più accurato le diverse tipologie di flussi generati dal trattamento degli accumulatori.

Particolare attenzione è stata riservata alle cosiddette “masse nere”, frazioni intermedie che derivano dal riciclo delle batterie esauste.

Si tratta di materiali caratterizzati da un’elevata concentrazione di metalli e sostanze chimiche pericolose, la cui gestione richiede controlli severi.

Proprio per questa ragione la Commissione ha creato codici pericolosi dedicati e ha imposto il divieto di esportazione verso Paesi non Ocse, al fine di prevenire il rischio di smaltimenti inadeguati e pratiche non conformi agli standard ambientali internazionali.

Soppressione di tre codici esistenti e nuovo codice per la raccolta urbana delle batterie al litio

L’aggiornamento non introduce soltanto nuovi codici, ma elimina anche alcune voci già presenti. In particolare, vengono soppressi i codici 190211, 200133 e 200134, che non risultavano più coerenti con la classificazione aggiornata.

La loro eliminazione contribuisce a evitare sovrapposizioni interpretative e a garantire una maggiore precisione nella compilazione dei registri di carico e scarico.

Altro passaggio di grande rilievo riguarda la classificazione di tutte le batterie di scarto basate su massa nera, litio, nichel, zinco, sodio e zolfo. Queste tipologie, insieme ai rifiuti alcalini, vengono ora considerate a tutti gli effetti rifiuti pericolosi.

La scelta risponde all’esigenza di allinearsi ai criteri del regolamento CLP, che individua i livelli di rischio connessi alle sostanze chimiche in essi contenute. In questo modo si garantisce una maggiore protezione per operatori, impianti di trattamento e ambiente.

Oltre alle regole per i rifiuti industriali e di trattamento, la decisione europea introduce un nuovo codice EER dedicato alla raccolta differenziata urbana delle batterie al litio.

Si tratta di una misura che avrà impatti concreti sulle municipalità e sui sistemi di raccolta dei rifiuti urbani, spesso chiamati a gestire quantità crescenti di accumulatori provenienti da dispositivi elettronici di uso quotidiano.

La presenza di un codice specifico consentirà di monitorare meglio tali flussi, facilitando le attività di tracciabilità e le statistiche europee. Al tempo stesso, rappresenta uno strumento per migliorare la qualità del riciclo e incentivare la corretta separazione da parte dei cittadini.

Impatti per imprese e amministrazioni

L’introduzione dei nuovi codici EER implica obblighi rilevanti per le imprese del settore batterie e per i gestori di rifiuti. Sarà necessario aggiornare i sistemi gestionali, i registri aziendali e le procedure di classificazione, al fine di evitare errori e sanzioni.

Le amministrazioni locali dovranno invece adeguare i propri servizi di raccolta e coordinarsi con i consorzi di filiera per recepire i nuovi flussi. Questo passaggio comporterà investimenti in formazione, aggiornamento software e campagne di sensibilizzazione per i cittadini.

La rettifica della data al 9 dicembre 2026 non cambia l’obiettivo di fondo della riforma: garantire una gestione sostenibile e sicura dei rifiuti di batterie, in linea con la transizione energetica e con l’economia circolare.

La Commissione europea mira a rafforzare la filiera del riciclo, riducendo la dipendenza da materie prime critiche importate e aumentando i livelli di recupero di litio, nichel e altri materiali strategici.

L’aggiornamento dell’EER, con i suoi codici più dettagliati, rappresenta quindi uno strumento chiave per migliorare il monitoraggio dei flussi e assicurare uniformità di applicazione nei diversi Stati membri.

In altre parole, dal 9 dicembre 2026 imprese, enti e cittadini si troveranno a operare con un nuovo sistema di classificazione dei rifiuti di batterie, più rigoroso e dettagliato.

I cambiamenti introdotti, dalla riscrittura del capitolo 1606 alla nuova codifica per la raccolta urbana, segneranno una svolta importante nella gestione di un settore sempre più strategico per la sostenibilità europea.

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