Rettifica UE sulla prestazione energetica degli edifici: annullato il regolamento delegato 2025/1511

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ha di recente pubblicato la rettifica che annulla il regolamento delegato (UE) 2025/1511 sulla prestazione energetica degli edifici, chiarendo che la sua pubblicazione è da considerarsi nulla e priva di effetti.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.

La rettifica del regolamento UE 2025/1511 sulla prestazione energetica: pubblicazione nulla e nessun effetto giuridico

Come anticipato, un recente aggiornamento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 4 novembre 2025 ha sollevato l’attenzione di professionisti e operatori del settore edilizio e dell’energia.

La Commissione europea ha infatti emesso una rettifica ufficiale riguardante il regolamento delegato (UE) 2025/1511, del 30 giugno 2025, relativo alla prestazione energetica degli edifici.

Con questa rettifica, la Commissione chiarisce che la pubblicazione del regolamento è da considerarsi nulla e non avvenuta, di fatto annullando il provvedimento. Il regolamento in questione era stato emanato per integrare la direttiva (UE) 2024/1275.

In particolare, con l’obiettivo di istituire un nuovo quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi relativi ai requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi.

Si trattava di un passaggio importante nel percorso di adeguamento delle normative europee in materia di efficienza energetica, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e risparmio energetico fissati dal Green Deal.

Tuttavia, la rettifica pubblicata a novembre cambia radicalmente la situazione. La Commissione precisa che, a seguito di una revisione formale, la pubblicazione del regolamento 2025/1511 è da ritenersi inesistente a tutti gli effetti.

Inoltre, sostiene che il testo non deve essere considerato parte dell’acquis comunitario. In termini pratici, ciò significa che il regolamento delegato non è mai entrato in vigore e non produce alcun effetto giuridico.

La validità del regolamento del 2012 come riferimento per gli Stati membri

Questa decisione comporta il mantenimento in vigore del regolamento delegato (UE) n. 244/2012, che rimane quindi il principale riferimento per gli Stati membri nel calcolo dei livelli ottimali di prestazione energetica in funzione dei costi.

Tale regolamento, in vigore da oltre un decennio, fornisce ancora oggi il quadro metodologico che consente di stabilire standard minimi di efficienza per edifici nuovi ed esistenti, assicurando un equilibrio tra benefici energetici e sostenibilità economica.

La scelta della Commissione di dichiarare nulla la pubblicazione del regolamento del 2025 ha suscitato diverse interpretazioni tra gli operatori del settore.

Alcuni esperti leggono la rettifica come un passo necessario per correggere un errore procedurale nella pubblicazione del testo o per consentire ulteriori verifiche tecniche sul contenuto.

Altri, invece, ipotizzano che l’annullamento possa essere collegato alla volontà di rivedere il metodo di calcolo dei livelli ottimali, magari per introdurre criteri più aderenti ai nuovi obiettivi climatici e ai progressi tecnologici del settore edilizio.

In ogni caso, la rettifica porta con sé un messaggio chiaro, cioè che l’Unione europea sta lavorando a una profonda revisione del quadro normativo in materia di efficienza energetica. 

Tuttavia, intende procedere con la massima attenzione per evitare ambiguità interpretative o incoerenze tra i diversi atti normativi.

L’attesa di un nuovo quadro normativo per la transizione energetica

Per i professionisti del settore, questa fase di transizione rappresenta anche un momento di attesa.

Architetti, ingegneri, costruttori e pubbliche amministrazioni dovranno infatti continuare a fare riferimento al regolamento del 2012 per la valutazione dei requisiti minimi di prestazione energetica.

Rimanendo in attesa di un eventuale nuovo atto delegato che aggiorni i parametri tecnici alla luce delle direttive più recenti.

Nel frattempo, la rettifica del 4 novembre 2025 sottolinea ancora una volta quanto il tema dell’efficienza energetica resti centrale nelle politiche europee, non solo per la riduzione delle emissioni di CO₂, ma anche per l’impatto economico e sociale che comporta.

La transizione verso edifici a energia quasi zero (nZEB) e l’attenzione alla sostenibilità ambientale restano priorità assolute, ma la loro realizzazione richiede un quadro regolatorio chiaro, stabile e condiviso tra tutti gli Stati membri.

In sintesi, la decisione di annullare il regolamento 2025/1511 non rappresenta un passo indietro, bensì una pausa tecnica per garantire che le future disposizioni europee in materia di prestazione energetica siano solide, coerenti e realmente applicabili sul territorio.

Laureata in editoria e scrittura, scrittrice di articoli di diverse tematiche in ottica SEO, con cura per l'indicizzazione nei motori di ricerca