Il 24 giugno 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale UE la Decisione 2025/1162 che aggiorna il questionario per le relazioni annuali sul sistema ETS, in seguito alle recenti modifiche della direttiva 2003/87/CE.
Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.
Aggiornamenti per il sistema ETS: pubblicata la nuova versione del questionario di rendicontazione
Come anticipato, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 24 giugno 2025, entra in vigore la Decisione di esecuzione (UE) 2025/1162 della Commissione.
Quest’ultima introduce importanti modifiche al sistema europeo di scambio delle quote di emissione di gas a effetto serra, noto come ETS (Emission Trading System).
Il provvedimento, datato 5 giugno 2025, modifica la precedente decisione 2005/381/CE. In particolare, aggiorna il questionario utilizzato dagli Stati membri per redigere le relazioni annuali sull’applicazione della direttiva 2003/87/CE.
Il nuovo questionario, allegato alla decisione, rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la trasparenza, la comparabilità e la coerenza dei dati trasmessi dai Paesi dell’Unione Europea alla Commissione in merito all’attuazione della direttiva ETS.
Tale direttiva è la base giuridica per il principale meccanismo europeo di riduzione delle emissioni di gas serra, rientrante negli obiettivi climatici dell’UE al 2030 e oltre.
La revisione dell’allegato alla decisione 2005/381/CE si è resa necessaria alla luce delle modifiche normative introdotte negli ultimi anni alla direttiva ETS e ai suoi atti delegati ed esecutivi.
Il sistema ETS, infatti, è stato oggetto di significativi interventi legislativi per adattarsi alle esigenze della transizione energetica e per rafforzarne l’efficacia nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione.
In particolare, sono stati ridefiniti i settori soggetti al sistema, le modalità di assegnazione delle quote, i criteri per la verifica delle emissioni e i meccanismi di controllo.
Di conseguenza, anche il questionario utilizzato per la rendicontazione annuale da parte degli Stati membri necessitava di un adeguamento coerente con il nuovo quadro normativo.
Cosa cambia per gli Stati membri?
Gli Stati membri dovranno ora utilizzare il nuovo questionario per redigere le relazioni sull’applicazione della direttiva 2003/87/CE, a partire dall’anno di riferimento successivo all’entrata in vigore della decisione.
Le informazioni richieste saranno più dettagliate, con l’obiettivo di:
- garantire una maggiore uniformità nella raccolta dei dati tra i diversi Paesi;
- monitorare con più efficacia l’attuazione delle disposizioni ETS;
- identificare tempestivamente eventuali criticità o inadempienze nell’applicazione delle norme;
- fornire alla Commissione una base solida per valutare l’efficacia del sistema e proporre ulteriori miglioramenti.
Il questionario aggiornato sarà quindi uno strumento utile non solo per la Commissione, ma anche per i singoli Stati membri. I quali potranno utilizzarlo per migliorare i propri sistemi nazionali di monitoraggio e gestione delle emissioni.
Il sistema ETS è un pilastro centrale del Green Deal europeo e rappresenta lo strumento cardine per la riduzione delle emissioni nel settore industriale ed energetico.
Introdotto nel 2005, consente alle imprese di acquistare e scambiare quote di emissione in un mercato regolato. Incentivando così comportamenti virtuosi e investimenti in tecnologie a basso impatto ambientale.
Attraverso l’aggiornamento del questionario, la Commissione UE intende rafforzare il monitoraggio e il controllo di questo meccanismo. Rendendolo così ancora più efficiente e coerente con gli obiettivi climatici dell’Unione, come la neutralità climatica entro il 2050.
In altre parole, la Decisione di esecuzione (UE) 2025/1162 segna un nuovo passo avanti verso una gestione più rigorosa e trasparente del sistema ETS.
Gli Stati membri sono dunque ora chiamati a recepire le novità previste e ad adeguare le modalità di redazione delle loro relazioni annuali.
Un impegno che rafforza la governance climatica europea e contribuisce a consolidare il ruolo dell’Unione come leader globale nella lotta ai cambiamenti climatici.