RAEE, nuove regole per i rivenditori: cosa cambia con la Legge 147/2025?

Con la Legge 147/2025, entrata in vigore il 3 ottobre, cambia la gestione dei RAEE. Nuove semplificazioni per i rivenditori, obblighi più stringenti di registrazione e sanzioni per chi non rispetta le regole.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Le novità della Legge 147/2025 per la gestione dei RAEE

Come anticipato, è entrata ufficialmente in vigore la Legge 147/2025, che ha convertito il Decreto-legge n. 116/2025, conosciuto come “Decreto Terra dei Fuochi”.

Tra i diversi interventi in materia ambientale, spiccano due modifiche di rilievo al Decreto Legislativo 49/2014, che regola la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

In particolare, le nuove disposizioni mirano a potenziare la raccolta e la tracciabilità dei rifiuti elettronici, rendendo il sistema più efficiente e capillare, soprattutto nei punti vendita di elettrodomestici e dispositivi elettronici.

La prima novità riguarda una semplificazione importante per la raccolta dei RAEE domestici.

Finora, il cosiddetto “ritiro 1 contro 1” consentiva ai rivenditori di prendere in carico un vecchio apparecchio solo nel momento in cui il consumatore acquistava un prodotto nuovo equivalente (ad esempio, un frigorifero per un frigorifero).

Con la Legge 147/2025, questa logica cambia.

Ora, durante la consegna a domicilio dell’apparecchiatura acquistata, il rivenditore potrà ritirare gratuitamente tutti i RAEE domestici presenti in casa del cliente, anche se non collegati all’acquisto di un nuovo prodotto.

Si tratta di una misura che agevola i cittadini, riducendo le difficoltà legate allo smaltimento dei piccoli o grandi dispositivi elettronici accumulati nel tempo.

Ma è anche un passo avanti per l’intero sistema di gestione, poiché consente di intercettare una quantità maggiore di rifiuti elettronici che spesso restavano fuori dai canali ufficiali.

Nuovi obblighi per i distributori e sanzioni più severe

La seconda novità introdotta dal legislatore riguarda invece gli obblighi di tracciabilità e comunicazione per i distributori.

Ogni rivenditore che raccoglie RAEE dai consumatori è ora tenuto a registrare sul portale del CdC RAEE (Centro di Coordinamento RAEE) tutti i depositi preliminari dove collocare i rifiuti elettronici in attesa del loro conferimento agli impianti autorizzati.

Questi depositi possono coincidere con il punto vendita stesso oppure trovarsi in sedi diverse, come magazzini o centri logistici.

In ogni caso, il punto vendita deve essere sempre registrato come deposito preliminare, poiché rappresenta il luogo in cui i rifiuti vengono generati.

Il mancato rispetto di tale obbligo comporta sanzioni amministrative pecuniarie da 2.000 a 10.000 euro, mentre nel caso di errori o omissioni parziali nella trasmissione dei dati, le multe vengono ridotte della metà.

L’obiettivo di questa misura è duplice: responsabilizzare i rivenditori e garantire una tracciabilità completa del flusso dei rifiuti elettronici, riducendo così i rischi di dispersione e abbandono illecito.

Il portale dedicato del CdC RAEE, accessibile all’indirizzo areariservata.cdcservizi.it/app/, è lo strumento ufficiale per la registrazione dei depositi preliminari.

La procedura, semplificata per favorire la conformità degli operatori, prevede alcuni passaggi chiave:

Per facilitare ulteriormente la compilazione, il CdC RAEE ha messo a disposizione una mini guida e un video tutorial, che illustrano in modo chiaro tutti i passaggi necessari.

L’impatto sulle imprese e sul sistema ambientale

Queste nuove regole non rappresentano solo un adempimento burocratico, ma una riforma strutturale del sistema di raccolta dei RAEE.

Per i rivenditori, si tratta di una sfida gestionale che richiede attenzione nella registrazione e nel monitoraggio dei flussi di rifiuti, ma anche un’opportunità per rafforzare la propria immagine di responsabilità ambientale.

Molte catene di distribuzione avevano già implementato sistemi interni di tracciamento, ma l’obbligo normativo introduce ora standard uniformi validi per tutti, dal grande negozio di elettronica al piccolo rivenditore locale.

Anche sul piano ambientale l’effetto atteso è significativo. Maggiore tracciabilità significa meno RAEE dispersi nell’ambiente, più materiali avviati al recupero e al riciclo, e un contributo concreto agli obiettivi europei di economia circolare.

In altre parole, la Legge 147/2025 segna un passo decisivo verso un modello di gestione dei rifiuti elettronici più efficiente e trasparente.

Semplificando la raccolta e imponendo controlli più rigorosi, il legislatore mira a coinvolgere attivamente i distributori nel percorso di sostenibilità ambientale.

In prospettiva, questo sistema potrà favorire una collaborazione più stretta tra cittadini, rivenditori e istituzioni, creando un ciclo virtuoso in cui ogni attore contribuisce concretamente alla riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti elettronici.

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